La relazione con i nostri cari defunti

Mauro Vaccani presenta la pubblicazione della dispensa sul tema del rapporto con i defunti, realizzata su testi e conferenze di Rudolf Steiner.

di Mauro Vaccani

Riceve ora dignitosa veste editoriale una dispensa commemorativa che già circolava fra amici. Si tratta di una ricca raccolta di pagine di Rudolf Steiner, selezionate da Andrea Monti, e tratte dai numerosi volumi che raccolgono le sue conferenze sui defunti. Progressivamente arricchita, nelle ristampe successive, essa racchiude il frutto di un triennio di attente letture, motivate dal grande lutto da lui vissuto in seguito alla morte di sua moglie.
Il volume ha una struttura molto semplice: la sezione antologica, che ne costituisce il cuore pulsante, è preceduta da alcune Considerazioni sulla relazione coi nostri Defunti, e conclusa con una Appendice, dove vengono riprodotti alcuni dei numerossisimi “Spruch” che Steiner elaborò per aiutare e sostenere un’autentica relazione animica coi nostri cari, ora viventi nel mondo spirituale.
Le Considerazioni iniziali sono state stese dalla moglie di Andrea, Viviana Fasoli, e provengono delle sue attente letture e dell’ascolto di molte conferenze sul tema che lei, con paziente diligenza, accuratamente annotava. Riordinò poi tutto il materiale, dandogli una forma intermedia fra la narrazione e l’aforismo: una scelta che facilita la lettura e, al tempo stesso, permette la pausa riflessiva, il ripensamento di quanto letto.
Seguono i dieci capitoli dell’antologia di testi steineriani. Attorno a un tema chiave, espresso nel titolo, vengono riprodotte sezioni, di variabile lunghezza, tratte da conferenze o scritti di Steiner, sempre accuratamente segnalati in nota. La delimitazione dei passaggi ritenuti più significativi semplifica la ricerca di chi punta all’essenziale, mentre il rimando testuale permette, a chi desiderasse circostanziare meglio quanto letto, di ritrovare facilmente la fonte e di inserirla nel suo più ampio contesto.
I primi sei capitoli seguono sostanzialmente un criterio cronologico. Sono dedicati ai vari momenti della vita dopo la morte e alle esperienze successive che sperimentano i defunti, fino al loro ingresso nel mondo spirituale.
I capitoli finali, invece, hanno un taglio tematico (la morte prematura; la morte di un congiunto; la scienza dello spirito e i defunti). L’ultimo è riservato alla commovente lettera che Steiner scrisse, il 31 dicembre 1905, a Paula Stryzech, una giovane teosofa di Hannover, sua discepola personale quale membro della prima scuola esoterica, quella che Steiner attivò fra il 1904 e il 1914. Si tratta di un documento prezioso, perché è uno dei primi che contengono indicazioni positive e operative al servizio della relazione animica coi defunti.

Il volume in esame sarà certamente utile a molte persone, come lo è stato per gli amici che già lo conoscono. Ha il pregio dell’agilità, ma si propone di far sorgere nel lettore il desiderio di attingere più compiutamente all’incredibilmente ricco e interessante contributo offerto da Rudolf Steiner alla comprensione del mistero della morte e alla possibile relazione animica coi nostri defunti.
È il frutto di una mente tesa alla ricerca del senso e della verità delle cose, ma la sua qualità specifica è che è nato dal dolore, dal lutto per la morte della persona amata. Per il suo autore è stato il modo principale per mantenere e anche approfondire la relazione con lei.

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