- 4 Dicembre
Le atmosfere invernali nelle parole di un grande narratore • Ibrahim Abouleish - 7 Expo di Milano 2015
Un’architettura per l’uomo – Luci, ombre e chiaroscuri della manifestazione milanese • Stefano Andi - 10 Nutrire il corpo e l’Io
L’alimentazione è qualcosa che tocca tutti noi molto da vicino, non è un’astratta questione filosofica, ma un problema molto concreto e pratico con cui ci confrontiamo quotidianamente • Luigi Orsucci
- 12 Educazione alimentare
Intervista a Francesco Noli - 14 Parliamo di mamme…
Intervista a Gaudenzio Garozzo - 17 La dieta vegetale: indicazioni pratiche
• Michela De Petris - 20 L’alimentazione negli anni della scuola
Intervista a Claudia Giovannini - 21 Le proteine
• Emma Graf - 24 La spina dorsale è un organo di consapevolezza
Il ruolo della meditazione – come pure dei farmaci naturali – nella salute della colonna vertebrale. Tratto da Info3. • Frank Meyer - 25 I perseguitati dai morti Piloti di droni: non vogliono più uccidere
Tratto da Das Goetheanum • Bernhard Steiner - 26 La compassione porta frutti di conoscenza
Tratto da Info3 • Mario Mayrhoffer - 28 Calendario dicembre-febbraio
Incontri – Conferenze – Iniziative - 30 Associazione Menschen: Luce e tenebra
• Maurizio Pietro Morisco - 34 Il cammino della vita terrena attraverso l’azione dei pianeti
L’arte di invecchiare: le possibilità di iniziazione attraverso le età della vita - 37 Annunciazione
Le parole dell’angelo • Rainer Maria Rilke - 38 Il sogno di una morfologia: Davanti al cammino verso l’immaginazione
• Daniele Nani - 44 Antroposofia nel mondo: Malaysia, il primo congresso Kolisko
Tratto da Das Goetheanum• Sybille Eichstaedt - 46 …cospargeva i suoi piedi con olio profumato
Le essenze, i profumi, gli oli nell’uso sacro e in quello profano. Ne parliamo con Alberto Rigoni - 48 La salute in cammino, la cultura del viaggio a piedi
• Daniela Gnocchi - 50 Arte&Anima: Luce4Good
Una mostra con asta per la ricerca contro il tumore al seno • Clara Lovisetti - 51 In favore della spiritualità e della scienza
• Arthur Zajonc - 52 Consigli di lettura
EDITORIALE
Ormai abbiamo lasciato alle spalle l’EXPO con la formidabile organizzazione di cui l’Italia e Milano possono andare fiere. Anche l’Antroposofia non poteva mancare a questo evento con l’agricoltura biodinamica splendidamente rappresentata dalla presenza di Carlo Triarico in un breve convegno di cui riferisce l’articolo di Stefano Andi. In un altro incontro l’artista Franco Mussida – con la sua chitarra e la sua verve artistica – è stato accolto con grande calore da un folto pubblico.
Nel frattempo la stagione è andata avanti e siamo immersi in pieno nell’autunno, e la festa di Natale alle porte con il suo senso di rinascita, di ritorno alla vita. Ma il significato profondo delle stagioni e delle feste sembra sfuggire agli uomini di oggi che invece di osservare la natura consultano la loro agenda per orientarsi nel corso dell’anno. Così se si cercasse di spiegare a un contemporaneo che il nostro ambiente naturale e il nostro cibo sono inquinati e che lo sono anche l’acqua e le foreste, cosa potrebbe rispondere? “E allora, lo sappiamo tutti”. Entra a questo modo in azione una sorta di meccanismo di rimozione, legato anche al fatto che ciascuno di noi pensa di non essere così direttamente coinvolto… Ma tutto quello che pensiamo e sentiamo ha un effetto sul nostro rapporto col mondo e anche con quello che si cela dietro come, per esempio, i nostri defunti. Anche se non ne siamo coscienti, siamo sempre circondati dalla loro presenza. A questo proposito Novalis descrisse questa situazione: “Se i nostri morti ci raggiungono dipende dal nostro stato d’animo, non vogliono la sofferenza e il nostro pianto, ma amano la gratitudine per il vissuto in comune, la nostra fiducia nella vita, i nostri sentimenti di reciproca appartenenza creano lo spazio che permette loro un contatto con noi”.
Il seme è per la pianta il colmo dello sviluppo, la fine di un percorso, ossia la morte. Ma la pianta può crescere a nuova vita solamente grazie al seme. Così noi uomini possiamo considerare le nostre esperienze, il nostro vissuto come un processo di cui rimarrà un seme dal quale potranno nascere nuove e impensate possibilità attraverso la morte e un’altra vita. Nasceremo in un altro luogo, in un’altra cultura e ripartiremo con un nuovo bagaglio e una nuova luce. Quello che possiamo intuire in grande, lo possiamo esercitare ogni giorno nel piccolo: come nell’esercizio insegnato da Rudolf Steiner di ripensare a ritroso la giornata prima di affrontare la notte. In questo esercizio si potrebbe vedere il seme maturato nel corso della giornata e portarlo nella luce spirituale durante la notte. Ci consentirebbe forse di riprendere il filo del nuovo giorno in modo più fiducioso grazie alla forza della misteriosa luce notturna con i suoi messaggi, ed è un esercizio che può creare un rapporto più vivo in relazione all’alternanza fra vita e morte.
Com’era già avvenuto per Charlie-Hebdo, mentre la nostra rivista stava per andare in stampa gli eventi parigini ci hanno sconvolti: non potendo più intervenire sul contenuto, vi accenniamo qui, nell’Editoriale, rimandando al prossimo numero – e forse con l’aiuto dei nostri lettori – una riflessione che ci aiuti a trovare una chiave di lettura su questa sorta di guerra di religione. Potete leggere sul nostro sito e sulla nostra pagina facebook le parole che Michel Joseph ha scritto all’indomani degli avvenimenti di Parigi.