Oggi è frequente nella vita quotidiana sentire parlare di tè verde, agopuntura, massaggio cinese (tuina), Qi Gong, tai ji chuan, ma molto spesso non esiste una reale conoscenza del significato di queste parole che sottendono concetti di una cultura antica e tanto lontana dalla nostra. Il dottor Gaudenzio Garozzo, medico chirurgo esperto in medicina cinese, ci offre qualche spunto di approfondimento.
Chi ha avuto la fortuna di intraprendere un viaggio in Asia, per lavoro o per divertimento, ha potuto constatare quanto questo continente viaggi parallelamente al nostro ponendosi però di fronte alla realtà quotidiana in maniera nettamente all’opposto.
La scrittura con gli ideogrammi, ad esempio, frutto di un concetto visivo che si esprime attraverso un disegno, la lingua cinese che racchiude un pensiero sintetico rispetto alla lingua occidentale che predilige un concetto analitico, l’utilizzo dei bastoncini per mangiare al posto delle nostre amate posate, il modo di salutare che non prevede in nessun caso il contatto personale ma che cerca con eleganza di mostrare rispetto attraverso movimenti del corpo e degli arti, e tanto altro ancora.
Un mondo che vive l’altro lato della medaglia che pure esiste ma che molto spesso noi del popolo occidentale vogliamo dimenticare o ignorare.
La mia esperienza di oltre cinque anni vissuti nel continente asiatico mi ha permesso, attraverso la guida dei miei Maestri (primo fra tutti il professor Nguyen Van Nghi), un collegamento tra Occidente ed Oriente, tra Materia ed Energia, tra l’osservazione della faccia anteriore e posteriore della “Medaglia”.

Molto spesso siamo abituati a credere in concetti assoluti solo perché non ci è stata data l’opportunità di conoscerne degli altri. Facciamo un esempio molto calzante.
Nel mondo Occidentale si ritiene che il latte sia un alimento indispensabile per l’accrescimento e il nutrimento del bambino e che poi sia fondamentale per l’adulto per le qualità intrinseche dell’alimento, prima fra tutte l’alto contenuto di calcio necessario per mantenere le nostre ossa in buono stato di salute ed evitare l’osteoporosi. Ebbene, tutto ciò può essere considerato falso o non totalmente vero alla luce dell’osservazione delle abitudini alimentari del mondo asiatico, in particolare quello cinese. Premesso che in linea generale essendo noi dei mammiferi la produzione del latte è un momento legato alla fase di allattamento che la mamma riserva per il suo “cucciolo”.
I primi mesi del nascituro saranno legati a una alimentazione quasi esclusivamente a base di latte per la difficoltà digestiva che ogni “cucciolo” si porta con sé. Non dobbiamo però commettere l’errore di considerare il latte materno, in quanto alimento indispensabile del “cucciolo”, come alimento per l’essere adulto.
Nessuno di noi vedrà mai un elefante adulto, un bue, un cavallo, o qualsiasi altro mammifero cibarsi di latte dopo lo svezzamento dal latte materno. L’unico essere al mondo che lo fa, senza una vera ragione e necessità, è l’uomo. Ma ciò non vuol dire che sia giusto o necessario.
Il popolo cinese ad esempio non ha mai assunto latte o prodotti derivati dal latte e non si può affermare che questo abbia potuto comportare ritardi dello sviluppo, maggiore fragilità ossea o altre malattie correlate, anzi!
Famosi sono gli atleti cultori delle arti marziali che con le loro capacità combattive hanno sempre affascinato il mondo occidentale. Famosa è la loro capacità prolifica che ha portato il governo ad emettere un editto che impedisse ai genitori di avere più di un figlio a famiglia.
Cosa ha quindi permesso ai cinesi di poter rifiutare una alimentazione a base di prodotti derivati dal latte migliorando le loro condizioni di salute e non creando patologie accessorie?
La cultura della Medicina Tradizionale Cinese.
Questa sembra nasca ben oltre 5000 anni fa e per oltre cinque millenni ha accompagnato il suo popolo per il controllo dello stato di salute e per la risoluzione di tutte quelle problematiche che potessero investire l’essere umano (infezioni batteriche, virali, da funghi o parassiti anomalie genetiche, disordini endocrini, immunitari, alimentari, sessuali, neuropsichiatrici e tanto altro ancora). Il risultato? Quasi due miliardi di persone sopravvissute al tempo e allo spazio.
Da quest’altra parte possiamo noi pensare una vita fatta senza pillole, siringhe, analisi del sangue, infusioni venose ecc.? Sembra quasi che senza questi presidi la nostra vita non potrebbe più esistere.
Nel mondo Occidentale si pensa ormai che senza integratori, vitamine ed altro la nostra vita subirebbe un arresto.
Sarà poi vero? La scelta di una alimentazione sana, basata su cibi non artefatti, l’eliminazione dei prodotti surgelati in cambio di quelli freschi e più ricchi di sostanze indispensabili all’uomo (gli ormoni che purtroppo con la surgelazione o la congelazione subiscono una distruzione pressoché totale nella maggior parte degli alimenti), l’astinenza da dolciumi, cibi inscatolati e conservati, l’abbandono del caffè e di tutte quelle terribili bevande gassate (coca-cola, aranciate ecc. ) tanto amate dai bambini, porterà a soffrire meno di patologie che oggi sono così tanto frequenti nella popolazione.
L’uovo di Colombo per la salute è seguire un criterio alimentare basato sulla tradizione alimentare del neonato: mangiare sempre prima le proteine, poi le verdure e infine i carboidrati e bere almeno il 10-15% del proprio peso corporeo (come fanno tutti i neonati quando, cibandosi solo del latte materno, introducono a volte oltre il 20% di liquidi del loro peso).
Gaudenzio Garozzo. Medico-chirurgo esperto di Medicina Cinese, Presidente della WMAA-Europe, docente di Medicina Cinese all’Università “La Sapienza” di Roma, all’Università di San Paolo (Brasile) ed alla Nguyen Van Nghi Memorial school of TCM della Florida (USA).