Sommario ArteMedica 7-2007

In questo numero autunnale si può cogliere la predominanza dei temi di carattere psicologico. Forse è difficile sfuggire al psicodramma, alle prove spesso strazianti dell'epoca in cui si deve affermare l'anima cosciente.

L’Io, l’anima cosciente, il cuore – di Leonardo Marchiori

Michele, il principe del progresso – di Emil Bock

Rimanere sulla soglia – di Urs Schumacher

L’Evento Cristo e il principio dell’Antroposofia – di Arthur Zajonc

Il paradosso della comunità – di Agnes Hammerstein

L’alleanza terapeutica nella psicoterapia antroposofica – di Lucia De Gaetani

La leggenda del Grande Inquisitore  – tratto da Dostoevskij, I fratelli Karamazov

I confini della scienza – intervista ad Alexander Lauterwasser

Reddito di fondo incondizionato – di Cristiano Abbadessa

Il respiro di luce della floriterapia – di Angelo Antonio Fierro

Antroposofia nel Mondo. Pedagogia Waldorf per gli indiani Lakota – tratto dal sito Lakota Waldorf School

Recensioni

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Cari lettori
se si getta uno sguardo sulla composizione di questo numero autunnale si può cogliere la predominanza dei temi di carattere psicologico. Forse è difficile sfuggire al psicodramma, alle prove spesso strazianti
dell’epoca in cui si deve affermare l’anima cosciente; sullo sfondo tuttavia vi è sempre presente l’immagine di una incrollabile fiducia nelle risorse umane.


In seguito al seminario “Buddismo e Cristianesimo alla luce dell’antroposofia” a cura del professor Arthur Zajonc, svoltosi con grande successo al Centro Artemedica, dove aveva già tenuto un seminario l’anno precedente, pubblichiamo un suo articolo su Cristianesimo e Antroposofia. Egli ha fatto il tentativo di stabilire un dialogo fra Cristianesimo e Buddismo grazie a un maggiore approfondimento che dimostra che ciò che spesso separa le grandi correnti religiose è la diversità di terminologia e di tradizione. E, di conseguenza, dobbiamo ricordarci che l’antroposofia non è una religione ma può essere un mezzo per comprendere e avvicinare le religioni.


Il reddito di fondo incondizionato è un tema molto ricorrente nei paesi del nord Europa e soprattutto in Germania. È un’idea che seduce molti uomini che vedono in essa la liberazione della schiavitù del pane. È un’utopia o una realtà di domani?
Vengono in mente le parole che Dostoevskij mette in bocca all’Inquisitore: “Dà da mangiare agli uomini e poi chiedi a loro la virtù! […] Ma le vedi quelle pietre in questo deserto arroventato? Trasformale in pani, e l’umanità correrà dietro di te, come un gregge, riconoscente e sottomesso, sebbene eternamente in ansia che tu possa ritirare la mano e negarle il pane. Ma tu non volesti privare l’uomo della sua libertà e rifiutasti la proposta pensando: che libertà può essere quella comprata col pane?”


Dopo il messaggio pasquale e quello di San Giovanni del solstizio d’estate, siamo giunti alla festa dell’Arcangelo Michele. Egli, quale messaggero del futuro e del progresso non richiama ancora l’attenzione degli uomini. L’Arcangelo Michele esorta l’individuo all’autoconoscenza, poiché conta sulla collaborazione di uomini liberi, maturi che hanno il coraggio di scendere in campo per affrontare la dura
battaglia che si deve svolgere nella propria interiorità. Battaglia che non si può delegare a nessuno.