Verso la fine della seconda guerra mondiale, i russi imprigionarono e internarono un medico tedesco in un campo di concentramento. Lì, il dottor Pressel fu spettatore del decadimento fisico e spirituale cui andava soggetta la maggior parte dei suoi compagni di prigionia. Non aveva a disposizione farmaci, né altri mezzi, ma era animato da un caparbio desiderio di dar loro sollievo.
Convinto che, crollate le “facciate della convenzione”, a sostenere l’essere umano fossero altre fonti spirituali – e ispirato dai criteri dell’antropologia antroposofica – Pressel sviluppò un massaggio che, oltre che a curare il fisico, forniva impulsi risanatori anche all’anima. Liberato nel 1953, riprese la sua attività di medico, tributando, nelle sue terapie, il posto d’onore al massaggio sviluppato durante la prigionia.
Con questa visione egli concepì una teoria eziologica della maggior parte dei disturbi che affliggono l’essere umano. Partendo dalla constatazione che un tempo ci muovevamo tutti di più – mentre ora sono le macchine a compiere gli antichi movimenti dell’uomo – e che le forze non utilizzate si trasformano in veleni del metabolismo, Pressel inventò un massaggio che, inducendo passivamente il movimento, sapesse creare e organizzare un ordine centrale.
Al fine di stimolare dall’esterno e rimettere in movimento le correnti vitali bloccate di coloro che non riuscivano più a compiere movimenti sensati e regolari, soprattutto se malati, Pressel ricorse a quell’antichissimo metodo di cui aveva constatato la validità durante la prigionia. Scopo di ogni terapia, per il dottor Pressel, era quello di sciogliere ogni vincolo che impedisce un sano movimento che, in quanto tale, è sempre frutto di un impulso volitivo. La persona massaggiata deve accogliere e appropriarsi dello stimolo esterno, dei movimenti costanti e fluenti delle mani del massaggiatore e trasformarli in movimento proprio. Nella misura in cui il movimento riesce a conferire espressione al nucleo dell’essere umano che è fatto di calore, si approssima a un determinato grado di perfezione e riesce a darsi un contenuto animico. Richiamando calore, il massaggio favorisce l’incarnazione, oggi spesso difficile, la cui incompletezza si manifesta con una particolare sensibilità al freddo, soprattutto nelle donne.
Oltre a stimolare i processi di calore individuale, esso si propone di equilibrare polo metabolico e polo neurosensoriale lavorando alternativamente su differenti parti del corpo, partendo dal presupposto che squilibrio e disturbi fisici insorgono quando uno dei due sistemi diventa troppo forte o attivo.
Il sistema che, al nostro interno, bilancia sempre i due poli è il sistema ritmico che si manifesta nella circolazione sanguigna, nella respirazione e nel polso ed è la controparte interna del calore esterno.
Uno degli scopi del massaggio Pressel è quello di sciogliere gli “impedimenti” attraverso una sana respirazione e una sana circolazione sanguigna. Questi ultimi sono i nostri “guaritori” interni e vengono attivati da un movimento che “riporta sulla terra”.
Rivolgendosi alle forze riequilibratrici individuali, questo massaggio si presta a contribuire, spesso su indicazione medica, alla soluzione delle più svariate problematiche: dai disturbi inspiegabili del sonno a quelli mestruali o digestivi, dalle allergie al mal di schiena e al mal di testa, per fare solo alcuni esempi.
Gli effetti sono profondissimi, a volte di una rapidità stupefacente. Alcune clienti riferiscono, ad esempio, una diminuzione della cellulite in sole due sedute, in altri pazienti, il processo di guarigione è più lento a manifestarsi, ma è persistente, ad esempio con una lenta, ma duratura, riconquista die ritmi del sonno. Dato che la respirazione animica è strettamente connessa a quella fisica, a volte si manifestano anche positive modifiche dell’umore e del carattere che da stizzoso, o addirittura depresso, si fa più cordiale.
Per essere efficace il massaggio Pressel prevede un minimo di 6-10 sedute, durante le quali si lavora alternativamente su differenti parti corporee (gambe e fondo schiena, spalle e braccia, ad esempio) intervenendo, attraverso il variare dell’intensità di presa e del ritmo, a riequilibrare sia l’attività dell’apparato muscolare che degli organi.
In genere dopo un massaggio Pressel, il cliente sente il corpo caldo che continua a lavorare su se stesso facendo risuonare i movimenti creati dalla manipolazione e percependo una gradevole sensazione di rilassamento e di tonicità al tempo stesso.
Giuseppina Quattrocchi, da ArteMedica n. 1
[…] 17 Il massaggio Pressel Come è nato e quali sono i benefici del massaggio Pressel, ideato dal medico tedesco durante la prigionia in un campo di concentramento sovietico. • Giuseppina Quattrocchi […]